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DIO CON ME
Dio con me giochi a nascondino,
questo gioco da bambino mi piaceva,
la mia anima confidava in Gesù.
Adesso grande, per paura di perderti,
torno bambino e gioco per vederti.
Bussano, chiedono la carità:
dare, negare… cos’è la bontà?
Ascolta il cuore… oh, oh, oh…
Nel povero Tu soffri Gesù mio,
il povero con la sua voce mi rivela Dio.
Gesù Cristo scenderà,
si nasconderà nel pane:
mangiare la sua carne… oh, oh, oh…
Occhio non vede, contempla con la fede,
dolce Gesù mio morto in Croce.
Finirò la mia corsa,
piangerò morendo,
aiuto me ne vado… oh, oh, oh…
Chiamo il mio Salvatore con fervore,
mio Gesù e mio Dio ti do anima e voce.
Scritto nel 1992 questo canto eucaristico fu
composto da padre Ugo mentre preparava i
bambini alla Prima Comunione.
Per la melodia del ritornello chiese aiuto al
padre Daniele.
Il testo rispecchia la sua anima alla ricerca
costante di Dio, che non vede, ma spera
di incontrare.
Al Signore piace nascondersi così come
ad Ugo piaceva giocare a nascondino
quando era bambino.
Gesù si nasconde nei poveri, nel pane
consacrato dell'Eucaristia e nel traguardo
della morte.
Padre Ugo immagina di tornare ad essere
bambino giocando ancora a nascondino
con Gesù.
Tornare bambini è ritrovare la spontaneità,
l’ingenuità, l’abbandono fiducioso e istintivo,
un po’ incosciente, senza cercare le certezze
e le ragioni degli adulti:
“Spegni il cervello e segui il cuore”.
“Mio Dio, Gesù”.
A volte è un grido,
a volte un pianto,
più spesso un sospiro.
Con più frequenza ancora non c’è risposta.
Continuo ad andare, a obbedire agli altri.
Sarà questo AMARE?
(da una lettera di p. Ugo)

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