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DISCENDI DAL CIELO
Discendi dal cielo, oh Madre mia,
dolce sollievo.
Prendi la mia mano
e portami con te,
asciuga il mio pianto, raccoglimi,
Mamma del cielo.
Madre pura fa che io
mi allontani dal peccato
e piangendo bagnare di lacrime
il bordo del tuo manto.
Le mia preghiera sia come l’incenso
che avvolge la tua presenza
e come un ricamo di fiori c
he adorna il velo del tuo capo.
Non lasciarmi vagare
perduto in questa valle,
piangendo il mio esilio.
Spero di incontrarti Maria.
Canto scritto nel 1999 per ricordare
la grande devozione della gente di Chacas.
Nella veglia notturna del 14 agosto
che precede la festa dell’Assunzione,
nella chiesa gremita di devoti,
la statua della Madonna viene calata
dall’altar maggiore con grande cura.
Mentre tutta l’assemblea eleva canti e
preghiere alla Mamma del cielo, si prepara la
statua per la processione: indosserà un manto
nuovo finemente ricamato, verrà pettinata,
circondata di fiori e avvolta con l’incenso.
Al suo passaggio in segno di rispetto e
devozione, lungo tutta la navata si stendono
al suolo mantelli e coperte.
Le strofe del canto ricordano questa antica
tradizione della gente semplice che,
commossa, bacia il manto, l’accarezza con
fiori e offre incenso alla Madre del Signore.
Il ritornello esprime il desiderio
che la nostra Mamma del cielo
possa portarci con lei il giorno della nostra
morte.

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