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ACCETTERÓ MARIA
Come terra bagnata sul litorale,
come il mare Dio ti inonda col suo amore,
come puoi Maria non cantare:
Tu sarai la Madre di Dio,
conserverai il mistero in cuor tuo.
Accetteró Maria,
la vita in questo oscuro albeggiare,
rimarró a vegliare finché al morire
Gesú svelerá la mia vita in mille colori.
Verrò a cercarti nel tempio
e gridando solleveró le mani,
nella notte ho atteso il mio amato,
ora gioite occhi miei
della luce che in vita non vidi mai.
Andrai nel mondo come esiliato,
cercando, nel viaggiare,
un destino migliore.
Quando cadrai nella morte e nell'abisso:
“No, non temere figlio mio,
nelle mie braccia troverai riposo”.
Questo canto è stato composto nel 2004
per la festa di Mama Ashu.
Come la Madonna ha accolto con gioia il
Mistero, così invita noi ad accettare il
pellegrinaggio in questa vita terrena, anche
nel buio che precede l’aurora.
È la speranza che questo buio,
quando Gesù ci chiamerà,
si trasformi in una luce di mille colori.
Alcuni mesi prima della festa dell’Assunzione,
a Chacas muore tragicamente Gaetana.
Una anziana povera e cieca,
conosciuta e cara a tutti
per la sua semplice e sincera
devozione alla Madonna,
frequentava quotidianamente la parrocchia.
Accompagnata dai suoi due cani entrava in
chiesa appoggiandosi al bastone,
si avvicinava all’altare e,
in ginocchio ai piedi della statua di Mama
Ashu, alzava le braccia al cielo e gridava
le sue preghiere.
L’eredità che ci ha lasciato è credere
pur non vedendo nulla
e invocare senza sosta Dio Padre.
Nello stesso periodo persero la vita molti
giovani mentre facevano ritorno a Lima,
dopo aver partecipato alla festa patronale.
L’ultima strofa ricorda questo fatale
incidente e la Madonna che prontamente
rassicura: “Non temere figlio mio,
nelle mie braccia troverai riposo”.

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