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LUCE E ALLEGRIA 2001
Che bei giorni passerò
arrivando con i miei amici, perché
trovo un cammino buono,
luce e allegria sarà.
Pioggia e fango
non mi vinceranno.
Piedi stanchi,
non mi fermerò.
Gesù trovò un cuore di bambino,
la mia anima pura e bianca
colma del tuo amore.
In ginocchio
a mani giunte, crescerò.
Non voglio perdere
la devozione semplice.
Oh dolce Mamma aiutami!
Vicino a me un buon catechista
mi porterà lontano dal mondo
con affetto e preoccupazione,
mi guiderà sempre.
Canti, salti, giochi,
mi conquisteranno.
I pagliacci ci divertiranno.
Guardo a chi davanti a me
dona la vita solo per te.
Un sorriso sincero sarà
se nella notte una luce brillerà.
Questa canzone nasce per essere cantata
durante le feste di “Luz y alegría”.
In Perù, sulle Ande a 3000m, la
preparazione alle Cresime venne
chiamata così da padre Ugo fin dal suo
arrivo in missione.
I bambini, provenienti da diversi villaggi
anche molto distanti tra loro, si radunano
nella parrocchia dove viene organizzata
una settimana di preparazione, alternata
da catechismo, recite, canti e giochi.
Ricordo che la festa, in quell’occasione,
era a Yanama, si arrivava a piedi anche
dopo molte ore di cammino, si restava
per alcuni giorni.
E tutto era preparato con cura dai
catechisti, dai volontari, in compagnia
del Padre Ugo.
In questa canzone si raccontano i
momenti della festa di "Luz y alegría":
oltre alla preghiera ci sono soprattutto
la gioia e il divertimento nello stare
insieme.
Per le centinaia di bambini era una
assoluta novità vedere l’esibizione sul
palcoscenico dei pagliacci con l’incanto
delle loro magie e giochi di prestigio, le
scenette comiche, ma anche quelle
sulla vita dei santi che aiutavano nella
meditazione.
Non ultimo, nel canto, si accenna anche
alla fatica nell’arrivare stanchi e magari
bagnati per la pioggia con il fango
ai piedi.

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