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JUBILI DON BOSCO
Il cuore batte con ardore,
un nuovo giorno regalo del Signore.
Un lungo cammino ti aspetterà
amico pellegrino, oh!
dimentichi il bastone.
Finisce il giorno non puoi riposare,
è tutto buio, come proseguire?
Non è difficile devi avere fiducia,
una lanterna, sì! illuminerà!
No! dove vai?
il tuo andare è tutto inutile!
Perché faticare
se non hai una meta…
ah ah ah ah!
No!
Jubili don Bosco amico,
sarò ben contento
se aiuterò i poveri
con le mie mani e il mio affetto.
Queste voci cattive,
no! non voglio ascoltare.
Pellegrino di carità,
solo in Dio confiderò.
Si apre una bella
avventura al camminare,
migliaia di ragazzi
la vogliono trovare.
Chiudi gli occhi,
un segno la tua vita.
Abbi cura di tutti loro, ehi!
esempio tu sarai.
La tua allegria ci contagerà,
saremo pronti con passi di bontà.
Nessuna trappola ci attaccherà,
con questa fatica, urrà!
arriverai in cielo.
No! dove vai?
il tuo andare è tutto inutile!
Perché faticare
se non hai una meta…
ah ah ah ah!
Jubili don Bosco amico,
sarò ben contento
se aiuterò i poveri
con le mie mani e il mio affetto.
Queste voci cattive,
no! non voglio ascoltare.
Pellegrino di carità,
solo in Dio confiderò.
L'ho scritta mentre ero in missione
nella zona di Llamellín,
durante l'anno giubilare del 2000,
in occasione delle feste dell'oratorio.
Il senso più importante
che volevo esprimere nel
canto era l'importanza della carità e
della devozione.
L’immagine è quella del pellegrino che,
mettendosi in viaggio, affida il suo
andare nelle mani del Signore.
Anche in questo canto è significativa
la presenza del male; reso ancor più
incisivo con la voce prima suadente,
poi infida e stridula del diavolo.
La risposta alle provocazioni di Satana
è espressa con decisione ferma di
ognuno nel gridare: no!

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