Tonalità

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Aulin

Lorenzo Biasi


Commento

Dopo l’anno che feci a Llamellin 

vicino al padre Giorgio, tornato in italia 

tutto mi sembrava assurdo. 

La cosa che più mi impressionava era 

che la disumanità e la sofferenza che imperavano 

nelle dinamiche della nostra società 

erano affrontate semplicemente… coprendole 

con qualcos’altro. 

Nessuno era preoccupato di affrontare il problema 

dell’assenza di amore. 

Erano solo preoccupati di non sentirla, 

di coprire il sintomo. 

In quel periodo ricordo che mi addormentavo 

sul tavolo o sulla sedia o in auto appena dopo 

il parcheggio, perché ero sempre stanco morto. 

Quando mi svegliavo capitava spesso di avere 

in testa una canzone. 

Così è capitato anche con questa. 

L’Aulin era un antidolorifico che in quegli anni 

andava alla grande e l’idea di raccontare 

questo mio punto di vista in questo modo 

mi parve divertente. Ecco questa canzone. 

Che racconta una società disumana 

e povera di amore, che copre i suoi problemi

con gli antidolorifici aspettando 

di andare in pensione. 

E ditemi che non è così. 


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