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IL SANTO COWBOY
Un cavaliere attraversa le verdi praterie
lasciando dietro di sé una nube di polvere.
È il cowboy don Bosco
che rischia la sua vita,
l'obiettivo è così chiaro:
salvare i ragazzi.
Dai andiamo, dai andiamo,
dai andiamo!
Si affaccia dalla roccia,
scruta l’orizzonte,
la nave pirata sta per salpare.
Al ritmo del tamburo
muovono i remi,
i ragazzi se ne vanno
schiavi del mondo.
Si lancia al galoppo, spara in aria,
girando nel vento
il suo lazo campione.
Dal profondo del cuore
i ragazzi alzano le loro grida
quando riconoscono
il loro santo cowboy.
Dai andiamo, dai andiamo,
dai andiamo!
La forte corrente trascina la nave,
è un fiume di cioccolato,
che dolce viaggiare!
Don Bosco grida:
"c'è una cascata!"
"Attenzione ragazzi,
remate all’indietro!"
All’indietro! Dai andiamo!
Questa è la tua storia,
o illustre ragazzo,
che sogni soltanto
di trionfare nel mondo.
I pirati del diavolo
incatenano la tua vita
e continui a sognare
che sia libertà.
Arriva don Bosco, ti offre una meta,
risveglia il tuo cuore dal sonno.
A mani giunte, accogli il fratello,
galoppa a fianco del santo cowboy.
Dai andiamo, dai andiamo,
dai andiamo!
“El santo cowboy” è stato un parto veloce.
Non so spiegarmi perché alcune canzoni
nascono così, da sole, come diceva il
mitico Vasco.
Mi trovavo a Pomallucay e Michele
(attualmente padre Michele Pieravanti) era
seminarista e mi chiese di scrivere la
canzone per il Concorso dell'Oratorio
di quell'anno, perché si avvicinava
rapidamente la Festa dei Catechisti.
Don Bosco in questa canzone si veste da
cowboy, in un personaggio che ricorda un
po' Zorro a noi che da bambini ne vedevamo
la serie televisiva.
Ed è il liberatore della gioventù che
purtroppo facilmente diventa schiava
del mondo.
La schiavitù è raffigurata nei rematori
di una nave pirata, ma in realtà pensavo
alla deportazione di San Vincenzo de
Paoli, che quell'anno era stato scelto
da p. Ugo come tema del ritiro spirituale.
Era quindi un richiamo abbastanza
intuitivo per chi cantava.
Schiavi che remano al ritmo di un tamburo,
estenuati, senza neanche più la forza per
pensare.
Quando don Bosco si presenta nella nostra
vita, incita ad alzare lo sguardo verso una
meta che, se perseguita con tenacia, libera
da quella schiavitù.
La canzone venne fuori in un paio d'ore
ma risultò entusiasmante!
Che bello vedere gli oratoriani simulare
il galoppo, sparare in aria, applaudire
a ritmo e poi... giungere le mani.

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