0
Torna figlio, torna a Dio
torna a chi ti ama tanto
aprigli il tuo cuore,
l'unico bene della tua anima
Io ti perdonai, salvata per la tua fede
sotto la mia croce tu mi hai amato.
Prega con fervore, sincero con il tuo Dio
facendo la mia volontà mi seguirai.
Ho fame e sete, mi vedi nudo.
Sono malato, dammi ora la tua mano
L'oratorio è cercare Dio con fede
portando la tua croce incontrerai la luce
A padre Ugo serviva un canto di
meditazione per la preparazione dei bambini
alla confessione.
Durante la settimana di preparazione alle
Cresime il venerdì è il giorno delle
Confessioni.
Si vive la giornata nel silenzio, per poter
ascoltare la voce di Gesù che parla al
nostro cuore.
Per immedesimarsi nella sua Passione
ognuno intreccia una corona di spine che,
indossata sul capo, verrà poi bruciata a
significare che Gesù ci ha perdonato e
liberato dal peccato.
La meditazione che apre il mattino del
venerdì è un intenso e struggente
monologo di Maria Maddalena:
piange la morte del suo Gesù, ricorda
quanto si è sentita amata e perdonata
da Lui, non lo trova nel sepolcro…
Padre Ugo voleva un canto semplice, con
parole dirette, che riassumesse il pentimento,
il perdono.
Gesù non è più nel sepolcro, lo troviamo
nel volto dei più bisognosi.
Chiese aiuto al padre Daniele, così nacque
in una sera questo canto di penitenza.
Padre Daniele lo scrisse assieme alla madre
Flavia, guardando i testi degli antichi canti
della gente, raccolti sul vecchio catechismo
ingiallito di Huari: canti ripetitivi, con tante
strofe che solo il cantore del posto,
“embarado”, sapeva interpretare.

Aiutaci a migliorare il sito, alla pagina Segnalazioni accettiamo tutti i feedback, consigli e suggerimenti.