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UN CAMMINO PER LE ANDE
Salendo troverai
un cammino per le Ande,
regalando ai poveri
raggiungerai la cima.
Pisco, Huascarán,
Huandoy ci circonderanno
e mi guarderanno
mentre vado felice
col mio zaino pesante.
Guardando in cielo,
sfrecciano nuvole bianche,
meraviglie del mio Dio
che tutto ha creato.
Alberi, fiumi
che irrigano altopiani e vallate:
voglio rispettare
il silenzio del luogo.
Camminare, lavorare,
regalare il nostro tempo,
“salire per aiutare chi sta in basso”.
Per cercare una luce
si uniranno tanti ragazzi:
costruiranno un rifugio
di fronte al Huascarán.
C’è solo l’oratorio
che propone carità, gratuità:
un bel sogno d’amore
che ha battuto il Giappone.
Fin lassù i diavoli
non ti raggiungeranno,
se la tua anima è pulita.
Che bel posto!
Bello scalare,
contemplare dalla cima
i nevai, freddo, caldo,
sono così piccolo.
Salendo potrai trovare una casa,
riposare felice,
essere ben servito!
Padre Ugo intuì che i catechisti avevano
bisogno di una nuova sfida che li
incoraggiasse a portare avanti con
entusiasmo le attività dell’Oratorio.
A Marcarà, di lì a poco, un gruppo di
studenti avrebbe concluso la scuola per
diventare guide di alta montagna.
Così nel 1996 Padre Ugo ebbe l’idea di
costruire il primo rifugio ai piedi del Pisco,
nella catena montuosa della Cordillera Blanca.
Nel parco naturale nazionale del Huascarán
era la prima costruzione in alta montagna
secondo il modello italiano dei rifugi del C.A.I.:
accogliente, caldo, sicuro, attrezzato anche
per le emergenze, con buon cibo e la
possibilità di pernottare.
La gestione del rifugio sarebbe stata a carico
dei volontari dell’OMG peruviana e il
guadagno doveva servire per pagare le
tegole e il legname per rifare i etti delle case
dei poveri delle differenti parrocchie.
I nostri oratoriani infatti, come attività
caritativa, si erano impegnati a sistemare
alcune case in pessimo stato per le persone
anziane più bisognose.
Mancava però sempre il denaro per
acquistare i materiali per portare a termine
l’opera.
Le future guide di alta montagna avrebbero
avuto lavoro assicurato portando escursionisti,
scalatori e turisti sulle cime più belle del Perù.
Il rifugio venne fatto ex novo, era stata
lanciata una sfida: costruirlo in quattro mesi!
Fu un successo! Parteciparono ai lavori
oratoriani con i loro catechisti, studenti delle
scuole don Bosco, operai delle diverse
parrocchie, i giovani dell’OMG dall’Italia.
Tutti hanno collaborato in forma volontaria,
per turni di una settimana trasportando sassi,
sabbia, cemento, legname a piedi e a dorso
d’asino, dal campo base su e giù per i
sentieri sopra i 4000 metri.
Già dall’inizio del cammino, che separa la
strada per Llanganuco verso il rifugio,
impressiona la maestosità delle montagne
che ti circondano e danno l’idea di un
grande abbraccio: Pisco con la sua vetta,
Huascarán con le due cime, Huandoy con
quattro punte.
Padre Ugo aveva incaricato padre Daniele
di seguire i ragazzi dei campi di lavoro, il
venerdì doveva salire per le Confessioni.
Per Daniele, affascinato dalla bellezza delle
montagne, così come lo era stato della Val
Formazza, fu naturale lasciarsi coinvolgere
da questa bella avventura.
Le Confessioni furono il pretesto per fermarsi
a lavorare insieme ai giovani per i poveri.
Si susseguirono settimane di vita comune
scandita dalla fatica e dal camminare
portando pesi.
Il sacrificio veniva alleggerito dall’esempio e
dalle sfide che Daniele proponeva ai ragazzi.
Questo modo di vivere più essenziale
spingeva tutti verso un’amicizia più vera e
profonda.
E circondati da tanta bellezza, la sera
stanchi, era naturale rivolgere un inno al
Creatore.
Questo, composto da padre Daniele, rimane
fra i canti più coinvolgenti, grazie anche alla
mimica del ritornello.
Il testo delle strofe venne rivisto ogni fine
settimana da padre Ugo che non ne era mai
del tutto soddisfatto.
La notizia che sarebbe venuto il presidente
del Perù all’inaugurazione del rifugio lo
preoccupava e voleva un canto ben fatto.
Alla fine approvò la versione attuale
che piacque molto. Non solo fu cantata dai
numerosi gruppi di ragazzi durante la
costruzione, ma anche in seguito da tutti
gli oratoriani delle Ande.
Il Pisco ha fatto da apripista: Huascarán,
Ischinca, Huachucocha, Contrayerba,
Huaripampa… sono alcuni dei rifugi sorti
per opera di tanti giovani di buona volontà.
Il guadagno serve tuttora a sostenere le
attività di carità degli Oratori delle Ande.

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