Tonalità

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Un camino por los Andes

Padre Daniele Badiali


Traduzione

UN CAMMINO PER LE ANDE

 

Salendo troverai 

un cammino per le Ande,

regalando ai poveri 

raggiungerai la cima.

Pisco, Huascarán, 

Huandoy ci circonderanno

e mi guarderanno 

mentre vado felice 

col mio zaino pesante.

 

Guardando in cielo, 

sfrecciano nuvole bianche,

meraviglie del mio Dio 

che tutto ha creato.

Alberi, fiumi 

che irrigano altopiani e vallate:

voglio rispettare 

il silenzio del luogo.

 

Camminare, lavorare, 

regalare il nostro tempo,

“salire per aiutare chi sta in basso”.

Per cercare una luce 

si uniranno tanti ragazzi:

costruiranno un rifugio 

di fronte al Huascarán.

 

C’è solo l’oratorio 

che propone carità, gratuità: 

un bel sogno d’amore 

che ha battuto il Giappone.

Fin lassù i diavoli 

non ti raggiungeranno,

se la tua anima è pulita. 

Che bel posto!

 

Bello scalare, 

contemplare dalla cima

i nevai, freddo, caldo, 

sono così piccolo.

Salendo potrai trovare una casa,

riposare felice, 

essere ben servito!


Commento

Padre Ugo intuì che i catechisti avevano 

bisogno di una nuova sfida che li 

incoraggiasse a portare avanti con 

entusiasmo le attività dell’Oratorio.

A Marcarà, di lì a poco, un gruppo di 

studenti avrebbe concluso la scuola per 

diventare guide di alta montagna. 

Così nel 1996 Padre Ugo ebbe l’idea di 

costruire il primo rifugio ai piedi del Pisco, 

nella catena montuosa della Cordillera Blanca. 

Nel parco naturale nazionale del Huascarán 

era la prima costruzione in alta montagna 

secondo il modello italiano dei rifugi del C.A.I.: 

accogliente, caldo, sicuro, attrezzato anche 

per le emergenze, con buon cibo e la 

possibilità di pernottare. 

La gestione del rifugio sarebbe stata a carico 

dei volontari dell’OMG peruviana e il 

guadagno doveva servire per pagare le 

tegole e il legname per rifare i etti delle case 

dei poveri delle differenti parrocchie. 

I nostri oratoriani infatti, come attività 

caritativa, si erano impegnati a sistemare 

alcune case in pessimo stato per le persone 

anziane più bisognose. 

Mancava però sempre il denaro per 

acquistare i materiali per portare a termine 

l’opera. 

Le future guide di alta montagna avrebbero 

avuto lavoro assicurato portando escursionisti, 

scalatori e turisti sulle cime più belle del Perù.

Il rifugio venne fatto ex novo, era stata 

lanciata una sfida: costruirlo in quattro mesi!

Fu un successo! Parteciparono ai lavori 

oratoriani con i loro catechisti, studenti delle 

scuole don Bosco, operai delle diverse 

parrocchie, i giovani dell’OMG dall’Italia. 

Tutti hanno collaborato in forma volontaria, 

per turni di una settimana trasportando sassi, 

sabbia, cemento, legname a piedi e a dorso 

d’asino, dal campo base su e giù per i 

sentieri sopra i 4000 metri. 

Già dall’inizio del cammino, che separa la

strada per Llanganuco verso il rifugio, 

impressiona la maestosità delle montagne 

che ti circondano e danno l’idea di un 

grande abbraccio: Pisco con la sua vetta, 

Huascarán con le due cime, Huandoy con 

quattro punte.

Padre Ugo aveva incaricato padre Daniele 

di seguire i ragazzi dei campi di lavoro, il 

venerdì doveva salire per le Confessioni.

Per Daniele, affascinato dalla bellezza delle 

montagne, così come lo era stato della Val 

Formazza, fu naturale lasciarsi coinvolgere 

da questa bella avventura. 

Le Confessioni furono il pretesto per fermarsi 

a lavorare insieme ai giovani per i poveri.

Si susseguirono settimane di vita comune 

scandita dalla fatica e dal camminare 

portando pesi. 

Il sacrificio veniva alleggerito dall’esempio e 

dalle sfide che Daniele proponeva ai ragazzi. 

Questo modo di vivere più essenziale 

spingeva tutti verso un’amicizia più vera e 

profonda. 

E circondati da tanta bellezza, la sera 

stanchi, era naturale rivolgere un inno al 

Creatore.

Questo, composto da padre Daniele, rimane 

fra i canti più coinvolgenti, grazie anche alla 

mimica del ritornello. 

Il testo delle strofe venne rivisto ogni fine 

settimana da padre Ugo che non ne era mai 

del tutto soddisfatto. 

La notizia che sarebbe venuto il presidente 

del Perù all’inaugurazione del rifugio lo 

preoccupava e voleva un canto ben fatto. 

Alla fine approvò la versione attuale 

che piacque molto. Non solo fu cantata dai 

numerosi gruppi di ragazzi durante la 

costruzione, ma anche in seguito da tutti 

gli oratoriani delle Ande.

Il Pisco ha fatto da apripista: Huascarán, 

Ischinca, Huachucocha, Contrayerba, 

Huaripampa… sono alcuni dei rifugi sorti 

per opera di tanti giovani di buona volontà.

Il guadagno serve tuttora a sostenere le 

attività di carità degli Oratori delle Ande.


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