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Greccio

Maria Chiaf


Traduzione

GRECCIO

 

File di torce illuminano la notte,

canti di giubilo fiduciosi:

“Venite a incontrare l’Amore”.

 

Verrà, verrà,

questa notte verrà Dio:

un Bambino che viene dal cielo, 

nel ventre puro di una Mamma

verrà a rompere l'oscurità 

e a illuminare la notte.

 

Tutto è già pronto:

il silenzio, la povertà, l’umiltà,

l’asino, il bue, la paglia, la mangiatoia.

É il tuo desiderio che lo farà arrivare.

 

Verrà, verrà,

questa notte verrà Dio:

un Bambino che viene dal cielo, 

nel ventre puro di una Mamma

verrà a unire il cielo e la terra.

 

“Quanto Lo desideri…

Parlami… dimmi di Lui”.

“La Sua melodia: donare la vita

per amare l’Amore”.

 

Verrà, verrà non dubitate che verrà,

verrà, verrà 

non spegnete le vostre torce, 

verrà

non stancatevi di chiamarLo, 

verrà, verrà,

non dubitate che verrà, 

verrà, verrà

non spegnete le vostre torce, 

verrà

non stancatevi di aspettarLo, 

verrà.


Commento

È l’Avvento dell’anno 1223. 

Francesco d’Assisi prova il desiderio 

fortissimo di rievocare in forma viva 

e reale i disagi della povertá e della 

solitudine, l’umiltá, il silenzio della 

notte in cui nacque Gesú

Chiede ai suoi frati di preparare 

una stalla in una grotta sulle rocce 

dei monti Sabini.

Il bue, l’asino, la paglia, 

la mangiatoia… 

tutto deve essere come quella notte.

Andate ad invitare tutti gli abitanti 

di Greccio.

Dite loro:  

“Questa notte Dio verrá.

Verrá dal ventre di una madre pura…

Verrá ad illuminare le tenebre…

Verrá a unire il cielo e la terra…

Venite fratelli a vedere l’Amore.”

 

Il suo invito venne accolto: al calore 

del sole, con fiaccole di ogni tipo e 

canti di gioia, la gente di Greccio e 

dintorni cominciò a salire la montagna 

per raggiungere la grotta.

Durante la Liturgia, dopo aver letto il 

Vangelo del Natale, Francesco,

traboccante di consolazione, 

dimenticando i presenti, cominció 

a parlare con “Qualcuno”: chinato 

sulla mangiatoia, ripeteva i gesti 

che una mamma fa col suo bambino.

 

Per tutti i presenti fu una notte 

indimenticabile.

Come non pensare al Padre Ugo 

unito a San Francesco nel desiderio 

profondo e fortissimo di incontrare 

Dio?

Negli ultimi VERRÀ del canto, 

risento la sua voce:

“VERRÀ… non smettere 

di sventolare la bandierina…

VERRÀ… non smettere 

di aspettarlo regalando la tua vita…

VERRÀ… non smettere di chiamarlo”.


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