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NOTTE FONDA
Notte fonda, non c’è luce in me,
solo il dolore e la paura
di restare solo e senza Padre.
Il fiume della vita va verso l’abisso,
chi mi salverà da questa orribile fine?
Abbi pietà di noi, Gesù.
Portaci dal Padre.
Oh! Non lasciarci cadere nel nulla,
come poveri animali.
Oh! Non lasciarci cadere nel nulla,
come poveri animali.
Mille luci false, mille sibili in me,
vogliono che ti dimentichi
e viva senza te.
Stanno ridendo di te,
adorano solo se stessi.
Padre mio, sono un figlio
e ho scelto di venire a cercarti.
Tutto ciò che desidero
è incontrare Dio,
Gesù ti do la mia vita.
Sarò una finestra perché la tua luce
possa illuminare il mondo,
sarò una finestra perché la tua luce
possa illuminare il mondo.
La, la, la, la...
Tutto ciò che desidero è incontrare Dio,
Gesù ti do la mia vita.
Sarò una finestra perché la tua luce
possa illuminare il mondo,
sarò una finestra perché la tua luce
possa illuminare il mondo.
La notte dell’anima: buio profondo,
silenzio, il non senso del dolore e
della morte, la paura che
accompagna l’umanità fin dai
tempi più antichi: essere soli,
abbandonati, senza Dio.
La risposta di Federico,
è la stessa che hanno cercato
di dare, con la loro vita, tutte
le anime più sante, quelle che
erano invase dalla speranza,
che forse la notte poteva essere
una condizione momentanea,
che non era l’ultima risposta
e che hanno vissuto sempre dietro
ad essa.
La risposta è vivere per gli altri,
trasformare le nostre ferite
in feritoie da cui possa passare
la luce, e che possa renderci
finestre, da cui quella stessa luce
possa illuminare il mondo.

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