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Canto scritto da Abele nel 1974,
il cui testo originario integrale è questo:
Quante volte nella vita
ci siam detti: ti voglio bene,
ora vorremmo dirlo
anche davanti a Te.
Queste le parole
di una donna innamorata,
son poche ma son vere
perché vengono dal cuor.
Ti amo perché mi lasci
libera di costruire
insieme agli altri uomini
ogni gesto umano
capace di rivelare
a tutte le persone
il senso della vita
nascosto nell'Amor.
Il nostro amore
sarà pieno di gioia,
la gioia vera
che viene dal Signor.
Anch'io Signore
voglio gridare il mio amore,
anche se è difficile,
se ho paura di sbagliare.
Vorrei dire le cose
più belle che sento,
che provo dentro,
che solo Tu sai.
Ti amo perché
non mi chiedi di essere tuo,
ma di vivere con te
in mezzo agli altri uomini
la scoperta comune
di tutte le cose
più piccole, più semplici
che portano all'amor.
Il nostro amore
sarà pieno di gioia,
la gioia vera
che viene dal Signor.
Fa’ Signore che insieme
riusciamo ad esser fedeli,
ma anche a lasciarci liberi
per trovare la gioia nell'amore.
Fa’ che la nostra porta
non sia mai chiusa,
ma resti sempre aperta
per tutti i figli tuoi.
Ascolta Signore
la nostra preghiera:
siamo in due a pregarti,
ma siam già una cosa sola.
Rendici perfetti nell'amore,
nella tua unità,
rendici perfetti nell'amore,
nella tua unità.
Il nostro amore
sarà pieno di gioia,
la gioia vera
che viene dal Signor.
Qui l’abbiamo cantata in una versione più
ridotta; è un canto molto usato ai matrimoni
per come esprime il desiderio di amore
e di aiuto verso gli altri e i più bisognosi.

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