Tonalità

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Vengo a Ti

Don Ambrogio Galbusera


Traduzione

VENGO A TE

  

Vengo a te, o Madre mia,

grande è il mio desiderio.

Inginocchiato ai tuoi piedi,

e guardando il tuo piccolo figlio,

sento in me meraviglia,

un cuore di bambino.

  

Rivivo la vita, piccolo bambino,

il sole, i fiori, le colline,

Quanto è bello guardarti, o Signore!

Quanto è bello amarti, mio Dio.

Gli anni sono passati velocemente,

incontro tanti amici,

per loro la vita è un problema,

ma per me, il mio problema è morire.

  

Un grido e la mano di un vecchio,

scappa, scappa, figliolo,

tieni stretta la mia mano,

il disastro si abbatte su di noi.

La moda, il denaro, le parole,

sono Dei che scacciano il Padre;

se desideri incontrare Dio,

trascinati con mani e piedi.

  

Cammina, cammina verso l'alto,

noi aneliamo a raggiungere la meta.

Gesù, che tu cerchi, 

ti invita a seguire le sue orme. 

Maria, Madre carissima,

mi attende una lunga salita.

Madre, inizio a pregare:

vuoi condurmi a Gesù.


Commento

Il canto è per onorare Mama Ashu. 

In quell’anno ero in Perù  e padre Ugo 

mi chiese di prepararlo: l’ho composto 

a Chacas insieme ad una ragazza 

volontaria, Evelina Scalera. 

Lui poi lo ha supervisionato.

Si parla dello scorrere della vita. 

Padre Ugo aveva raccontato il terremoto 

di Yungay con 70 mila morti. 

Il canto riprende questo tema: si salvano 

un vecchio e un bambino. 

Il vecchio conosce la direzione per 

salvarsi e il bambino con la sua mano 

trascina il vecchio stanco in salvo.


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