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GRAZIE PISCO
Mondo della città,
musica, balli, pubblicità,
ritmo di produzione,
continua la lotta e la competizione.
Cerco silenzio qui e dentro di me.
Bianco ghiacciaio, spiegami dunque,
che grande segreto custodisci in te,
nel tuo silenzio io riesco a credere
che devo donare la mia vita.
L’uomo vuole sporcare,
getta immondizia in gran quantità:
versa la sua perversione:
natura uguale divertimento.
Cosa penserai di me,
vedendomi così?
Cara bianca cima di ghiaccio
che brilli limpida e pura nel cielo,
io sarò parte della tua purezza,
ripulirò qui la mia anima e la mia vita.
Scimmia in evoluzione,
progredisce il mondo e la nazione,
macchina e pianificazione,
chiudo il portafoglio e il cuore.
Cerco rifugio in te, proteggimi qui.
Raggiungerò la tua alta cima,
aiuterò chi resta in basso,
la gratuità sarà la mia forza.
Grazie Pisco per la tua bontà!
Il 1996 fu l’anno del Grande Campo
per la costruzione del Rifugio Perù,
alle propaggini del ghiacciaio “Pisco”,
per il quale p. Daniele diede tanta
energia e sacrificio e scrisse
“Un camino por los Andes”, rimasta
tra le canzoni più belle e cantate
della storia oratoriana.
P. Ugo chiese anche a me una canzone.
Anche se non è molto conosciuto, questo
brano è un ricordo prezioso perché la
scrivemmo insieme a Federica Rinaldi,
durante una passeggiata oltre Quishuar,
verso Wecrococha.
Lei mi ispirò con una sua riflessione
scritta, che ancora conservo, poi…
”si nascose”, perché Federica non amava
essere elogiata in pubblico.
Il canto “Gracias Pisco” è nato così ed è
la voce di una persona che si accorge
degli errori del mondo moderno e, come
in preghiera, si rivolge alla Montagna.

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