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Diles que tienen un Padre

Giovanni Torre


Traduzione

DI’ LORO CHE HANNO UN PADRE

 

In sogno ho visto un ragazzo sorridente 

chiamarmi per un lungo viaggio,

volando sopra un grande continente 

ho visto un mondo selvaggio.

 

Di’ loro che hanno un padre, facendo carità

con il sudore e il sangue la terra fiorirà.

 

Dammi le anime, portati via il resto;

per i ragazzi che amo desidero l’eternità.

Dammi le anime, portati via il resto;

il tuo sogno sarà anche il mio: 

desidero l’eternità.

 

Ho visto in sogno molta gente 

lottare per le ricchezze,

uccidere il bimbo povero e innocente, 

avere invidia del più importante.

 

La bella Signora, che mi apparve in sogno, 

mi ordinò di convertire i lupi in agnelli.

 

Dammi le anime, portati via il resto;

per i ragazzi che amo desidero l’eternità.

Dammi le anime, portati via il resto;

il tuo sogno sarà anche il mio: 

desidero l’eternità.

 

Il mondo, serpente attraente, 

come un fiume triste di amaro peccato

vuole trascinare con la sua corrente

l’uomo che Dio ha creato.

 Io sogno un torrente limpido 

    che potrà lavare la mia anima,

come un fiume di acqua viva 

    spegnerà la mia sete.

 

Dammi le anime, portati via il resto;

per i ragazzi che amo desidero l’eternità.

Dammi le anime, portati via il resto;

il tuo sogno sarà anche il mio: 

desidero l’eternità.

 

Di’ loro che hanno un padre, facendo carità

con il sudore e il sangue la terra fiorirà.


Commento

“Diles que tienen un Padre” è una canzone 

dell’anno 2000, la prima che ho scritto insieme 

al padre Giorgio Barbetta, che allora era da 

poco tempo parroco di Piscobamba dove noi 

abitavamo da dieci anni.

I sogni di Don Bosco hanno avuto un’influenza 

a volte profetica ed altre rivelatrice 

nel corso della sua vita. 

Nella canzone si fa riferimento ad alcuni di essi 

(“Il sogno dei nove anni”, “Il grande serpente”,

“Le missioni in Patagonia”) il cui messaggio 

viene poi attualizzato ambientandolo 

nelle problematiche dell’uomo nel mondo 

moderno. 

La missione di Don Bosco e di ogni cristiano 

è quella di portare una testimonianza concreta 

del Vangelo. 

Don Bosco l’aveva sintetizzata nelle parole 

“Dammi le anime, toglimi il resto” , 

lapidariamente scritte in un quadro nel suo 

ufficio. 

Le stesse si ripetono nel ritornello della

 canzone e racchiudono l’intento di tutta la 

sua vita. 

La canzone, scritta per la festa dell’oratorio, 

è un omaggio a don Bosco ed è molto adatta 

anche per le funzioni religiose. 

In essa si unirono le nostre sensibilità musicali 

e le capacità compositive, generando amicizia 

nella gioia di comporre insieme.


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