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DOVE TROVEREMO
TUTTO IL PANE
Dove troveremo tutto il pane
per sfamare tanta gente;
dove troveremo tutto il pane,
se non abbiamo niente.
Io ho portato solo cinque pani,
io ho portato solo due pesci,
io ho portato solo una piccola patata,
io non ho portato nulla.
Io sono padrone di un bel negozio,
io sono padrone di un piccolo terreno,
io sono padrone solo di un capretto,
io non sono padrone di nulla.
Io ho un bel viso da limeño,
io ho il viso di un bel chacasino,
io ho il viso di un povero contadino,
io, beh, non valgo nulla.
Questo canto è scritto da Padre Ugo nei
primi anni dopo il suo arrivo in missione
in Perù.
Pensato per essere cantato durante la
Comunione, per fare cantare i
numerosissimi bambini presenti alle
funzioni religiose.
Soprattutto nei primi anni la gente e
i bambini non capivano bene lo
spagnolo, ma si esprimevano
nell’antica lingua locale.
Così serviva una canzoncina semplice:
in italiano è notissima “Dove troveremo
tutto il pane” e qui è resa con una
raduzione con strofe adattate
in Quechua…
a dire il vero con un Quechua non
propriamente corretto, ma per il
grande bene che vogliamo a padre
Ugo le consideriamo
"licenze poetiche"!…
Il risultato funzionò ugualmente…
e si canta molto anche oggi!
È altrettanto vero che il Quechua è una
lingua più parlata che scritta, perciò si
possono trovare gli stessi termini scritti
in maniera differente.
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